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PREDA BELLICA FINLANDESE si o no?





Le armi lunghe da fanteria finlandesi sono spesso dei veri rebus per coloro che si affacciano a questa interessantissima branca del collezionismo ex-ordinanza, che negli ultimi anni sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di nuovi dediti.

Uno degli errori più comuni che tendiamo a fare nel riferirci ad un’arma finlandese, è quello di usare impropriamente il termine “preda bellica”.

Le armi che rientrano appieno in questa definizione, sono infatti pochissime e probabilmente anche le meno reperibili in assoluto.

 

QUANDO SI PUO’ DIRE E QUANDO NO:

Vediamo caso per caso: Per primi, andiamo ad analizzare i fucili modello 1891, quindi fucili di produzione russa, francese o americana marcati SA (Suomen Armeija, il punzone apposto a partire dal 1942 per indicare l’appartenenza all’esercito) oppure il precedente e molto più raro “PUOLUSTUSLAITOS” dal medesimo significato. Ebbene, nessuna di queste armi può essere indicata con assoluta certezza come “preda bellica” in quanto si trovavano tutti sul territorio nazionale quando la Finlandia ottenne in modo del tutto pacifico l’indipendenza nel 1917. Quindi il passaggio di proprietà di tali armi allo Stato finlandese era stato sancito dagli accordi sottoscritti con i russi. Altre migliaia di armi modello M91 furono acquistate in seguito dai finlandesi in diversi Paesi europei, che per le più disparate vicissitudini avevano tali armi nei loro magazzini.
Si ribadisce quindi il concetto che nessuno di questi fucili è stato acquisito tramite azioni militari o catture sul campo. Lo stesso discorso ovviamente vale per i fucili modello 1891 assemblati in Finlandia con canne di produzione VKT, Tikka o ritubate con metodo Salerno (fucili serie P).

 


Fucile russo mod 1891 con le tipiche marcature finlandesi sulla camera di cartuccia SA e D

 

 

 


L'ECCEZIONE ALLA REGOLA:

Recentemente sono comparsi oltreoceano alcuni rari esemplari che sembrano contrastare le suddette regole. Si tratta di fucili M91 di produzione sovietica, prodotti nei primi anni ‘20, e che quindi non possono rientrare tra quelli già presenti sul territorio quando fu dichiarata l’indipendenza della Finlandia. Quindi per forza di cose tali armi furono catturate, con tutta probabilità, durante la Guerra d’Inverno, o più probabilmente requisite in qualche magazzino della riserva durante i primi mesi di avanzata nella Guerra di Continuazione. Va detto che tali esemplari sono estremamente rari e vanno trattati come vere e proprie eccezioni alla regola.

"Alcuni tra gli esemplari di M91 emersi di recente negli Stati Uniti: tutti modelli di inizio produzione sovietica datati tra il 1924 e il 1925 e marcati SA o col marchio di cattura "41"

 

 

I MODELLI DOMESTICI:

Con questa denominazione intendiamo le varianti del Mosin-Nagant prodotte localmente con design differente rispetto ai modelli russi, ovvero i modelli M24, M27, M28, M28/30, e M39.

Si ricorda che i finlandesi non produssero mai meccaniche Mosin Nagant dal nuovo, quindi gli otturatori, le culatte, i serbatoi e spesso anche gli organi di mira furono recuperati da vecchi M1891 russi o americani. In alcuni di questi fucili si possono trovare componenti di produzione sovietica, provenienti da fucili catturati, in particolare negli M39, ma anche in questo caso non si può parlare di “prede belliche”.

Il fucile M39 è forse il più diffuso tra i modelli di produzione domestica. Realizzato usando una culatta di età zarista, come in quasi tutti gli esemplari di produzione SAKO, l’aquila bicipite è stata cancellata mediante una vistosa fresatura tondeggiante

 

 

 

Il modello M30 Tikka è quello che solitamente crea più confusione. Tale modello, infatti, fu pensato per sopperire alla lentezza di produzione dei nuovi fucili “universali” modello M39. Esso è una copia del modello sovietico 91/30 a tal punto che spesso lo si trova indicato come M91/30 Tikka.

Nonostante questa somiglianza, nemmeno in questo caso si può parlare di “prede belliche”, in quanto trattasi sempre di modelli prodotti in Finlandia con canne e calciature di produzione locale.

Il fucile Tikka M30 prodotto nel 1944 realizzato partendo da una culatta di età imperiale con impressi marchi di cattura austriaci (AZF).

 

 

 

QUANDO INVECE E’ CORRETTO PARLARE DI PREDA BELLICA?

Il termine “preda bellica” può quindi essere usato per indicare le armi catturate durante la Guerra d’Inverno del 1939/40 o la Guerra di Continuazione del 1941/1944.
Fra questi possiamo trovare fucili M91/30 di produzione sovietica marcati SA. Essi sono molto interessanti dal punto di vista collezionistico in quanto, sono forse gli unici reperibili sul mercato a non aver subito il tipico processo di riarsenalizzazione sovietico nel dopoguerra. A questi fucili furono lasciati i ferri e legni in condizioni originali, quando non venivano dotati di calciature sostitutive prodotte localmente.

Tra i modelli di “preda bellica” meno frequenti, che mantennero le caratteristiche originali, ci sono le varianti da Dragone che furono prodotti successivamente alla Grande Guerra e fino al 1930. Diversamente gli esemplari rimasti in mani sovietiche subirono l’aggiornamento allo standard M91/30 in fase di riarsenalizzazione successivamente alla fine della Seconda guerra mondiale.

E’ una “preda bellica” a tutti gli effetti l’M91/30 prodotto a Izhevsk nel 1939 e catturato durante la Guerra d’Inverno o la Guerra di Continuazione

 

 

 

Decisamente rari, almeno qui in Europa, sono gli SVT-40 Tokarev di “preda bellica”. L’esercito finlandese ne catturò circa 15 000 durante la Guerra di Continuazione.

SVT-40 catturato durante la Guerra di Continuazione



 

Tra i fucili semiautomatici di “preda bellica”, infine, citiamo anche gli “unicorni”, ovvero i rarissimi SVT-38 e AVS-36 catturati durante la Guerra d’Inverno. Tuttavia la rarità di tali modelli è tale da relegarli con ogni probabilità solamente ai video di Forgotten Weapons.

Fucili AVS-36 e SVT-38 catturati durante la Guerra di Continuazione

 

 

 

IL MARCHIO “SA”:

Infine, si vuole sfatare il luogo comune secondo il quale, il marchio SA (Suomen Armeija, esercito Finlandese) starebbe ad indicare un’arma catturata. Non è cosi.
Infatti, il marchio SA fu apposto a partire dalla fine del 1942, e indicava semplicemente che l’arma in questione era proprietà delle forze armate finlandesi. Non è affatto raro trovare vecchi modelli, per quanto palesemente di provenienza finlandese, ai quali questo marchio per le più svariate ragioni, non venne mai apposto.

Il marchio SA che più di tutti viene associato con le armi Finlandesi entrò in uso alla fine del 1942

 

 

Copyright©2022 - Andrea Cuoghi per Co-Ex

 


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