SHASHKA DA CAVALLERIA MOD.1927
SHASHKA SOVIETICA DA CAVALLERIA MOD. 1927
L'ADOZIONE
Durante la guerra civile, conseguente alla Rivoluzione d’Ottobre, la cavalleria di entrambe le fazioni risultava essere la principale forza di manovra durante i combattimenti.
Le prime formazioni dell’Armata Rossa furono equipaggiate con lame provenienti dalle riserve del vecchio Esercito Imperiale: i modelli continuarono ad essere gli stessi del periodo precedente (shashka mod.1881 da cosacchi e dragoni, mod.1881/1909 da ufficiale etc.). L’unica differenziazione constò nell’eliminazione dei monogrammi zaristi presenti nell’impugnatura.
Soldati dell’Armata Rossa armati di shashka da cosacco mod. 1881. (Fb:«Холодное оружие Советского Союза. »)
Addestramento di cavalieri sovietici con la giostra. (Fonte web)
Dal 1919, la cavalleria dell’Armata Rossa continuò ad avere un ruolo di rilievo. Consisteva in 12 divisioni, tre delle quali erano territoriali. Alla fine degli anni venti, l’ammontare complessivo di shashke destinate ai reparti di cavalleria risultò di 77.000 pezzi.
Con l’instaurazione del potere bolscevico, il 24 ottobre 1919 furono emanate le prime disposizioni in merito al potenziamento degli stabilimenti per la produzione di armi bianche. I primi campioni di lame furono ottenuti secondo i precedenti disegni imperiali.
Nel 1927, con l’ordine dell’ RVS (PBC - Рев. Воен. Совет Республики) n.583, vennero licenziati nuovi modelli di shashka: il mod.1927, senza prese per baionetta per il personale di comando; il mod.1927 da cavalleria, con prese per baionetta, destinata ai sott’ufficiali e alla truppa.
A sinistra, ufficiale dell’Armata Rossa con shashka da cavalleria mod. 1927, priva di prese per baionetta – si nota la cappetta “gonfia” di I Tipo. A destra, sott’ufficiale con shashka mod. 1927 con supporti per la baionetta. (Fb:«Холодное оружие Советского Союза. »)
A tal proposito è necessario precisare che in quel periodo la shashka priva di guardia, conosciuta come arma distintiva per le truppe cosacche a cavallo, non rimase prerogativa di questi ultimi, perché assegnata a tutti i reparti montati.
La mod.1927 non differiva di molto rispetto all’antesignana mod. 1881. Aveva: una lama in acciaio con una leggera curvatura, e un largo sguscio centrale - l’ultimo terzo era a doppio filo allo “Yelman”; l’elsa priva di guardia, costituita da un impugnatura in legno (solitamente betulla), con la presenza di scanalature trasversali, una ghiera in ottone e una cappetta (o testa) biforcuta anch’essa in ottone, con un foro per il passaggio della dragona; il codolo fissato sull’impugnatura mediante un doppio dado; sul dorso della cappetta impressi falce e martello, una stella a cinque punte e le lettere cirilliche CCCP; il fodero in legno, rivestito in pelle verniciata di nero, o in tela catramata con bocchetta , puntale e nidi per la baionetta (per sott’ufficiali e truppa) in ottone.
La shashka mod.1927 servì la cavalleria sovietica fino alla metà degli anni cinquanta.
Ufficiale durante la Grande Guerra Patriottica con shashka mod.1927 senza inserti per baionetta. (Fonte web)
Sulla sinistra, comandante di squadrone cosacco sovietico con una shashka di tipo caucasico con fodero in velluto. Non era infrequente da parte degli ufficiali dotarsi di modelli arbitrari, anche dopo l’adozione delle sciabole per ufficiali mod. 1940. A destra, cosacchi della Werhmacht vengono passati in rassegna dal Gen. von Pannwitz. (Fonte web)
GUIDA ALL’IDENTIFICAZIONE DEI MARCHI
1.1 Marchi di fabbrica
Le mod. 1927 furono prodotte per la maggior parte nell’impianto di Zlatoust. Sul tallone della lama fu impresso il marchio di fabbrica. Durante gli anni in cui rimase in servizio, il nome dello stabilimento di produzione cambiò diverse volte, determinando di conseguenza la variazione del marchio predetto.
Dal 1928 al 1931 quest’ultimo risultò molto simile a quello apposto in epoca imperiale. Presentava la dicitura disposta a cerchio, “Злат. Ор. Ф.” (Zlatoustovskaya oruzheynaya fabrika – rus. Златоустовская оружейная фабрика), con all’interno lo stemma della falce e martello, assieme all’anno di fabbricazione riportato per esteso.
Dal 1931 la fabbrica cambiò denominazione: Златоустовский государственный завод (Zlatoustovskiy gosudarstvennyy zavod). Di conseguenza il marchio sul tallone della lama divenne “ЗГЗ”, assieme alle ultime due cifre dell’anno di fabbricazione. Resterà in uso fino al 1934.
Dal 1935 al 1938 lo stabilimento cambiò nuovamente nome in Златоустовский инструментальный завод (Zlatoustovskiy instrumental'nyy zavod), e il punzone mutò in “ЗИЗ”. L’anno di produzione rimase invariato.
Dal 1938 il nome divenne Златоустовкий инструментальный комбинат (Zlatoustovskiy instrumental'nyy kombinat). Il marchio ideato fu un triangolo al centro del tallone, nel quale furono impresse le iniziali “ЗИK”. L’anno di produzione fu nuovamente portato a quattro cifre.
L’ultimo marchio che si può trovare sul tallone delle lame della mod.1927 è “ИМЗ”, contornato da un ovale: Златоустовский инструментально-металлургический завод (Zlatoustovskiy instrumental'no-metallurgicheskiy zavod ). Al di sotto di questo, l’anno di produzione a quattro cifre. Resterà in uso dal 1945 al 1956.
Cosacchi sovietici armati con shashka da cavalleria mod. 1927, con supporti per baionetta. (Fonte web)
1.2 marchi di accettazione ed ispezione
In vari punti dell’arma furono comunemente impressi dei punzoni.
Di seguito ne sono riportati alcuni esempi, fra i quali quello di accettazione, ispezione e test.
Si puntualizza, tuttavia, che le diciture riportate non sono da considerarsi riferimento incontrovertibile al fine di una corretta disamina di un qualsiasi esemplare di mod. 1927: le stesse potrebbero non corrispondere correttamente alle specifiche di fabbrica a causa di eventuali riparazioni o sostituzioni d’epoca.
Нв –1928-1930. (Presumibilmente corrisponde al nome dell’ispettore Novoseltsev).
Н - 1930-1935
O – 1930
C - 1935
K – 1936-1938
Л - 1938-1939
* “Fiocco di neve” - circa 1938–40
M - 1938-1942. (Presumibilmente corrisponde al nome dell’ispettore Mandich P.P.)
Г - 1941-1942 (?)
п - 1943-1944
Ц - 1944-46. (Ispettore Tsivlin)
ф, Г (sul fodero) - lo si ritrova dal 1930 in poi
Ф in maiuscolo - 1943
1.3 Marchi vari.
Già dal 1927 sul sostegno di guardia poggia dito in ottone (o ghiera) fu impresso il marchio “Злат. Ор. Ф” (Zlatoust Op. Fab.), contornato da una cornice rettangolare.
Dal 1940 sono stati esclusi tutti i punzoni visibili sull’elemento di guardia.
Dagli anni trenta si riscontrano i marchi 15Кг, 18Кг (l’elemento numerico è variabile). Presumibilmente, potrebbe trattarsi dei test di durezza della lama effettuati secondo uno dei metodi all’epoca in uso: Rockwell, Vickers, Brinell o Knoop. Tuttavia, questa è solo un ipotesi. Esistono ulteriori prove di esemplari diversi, come per esempio il “17Kр”.
Dal 1941 non vennero più utilizzati.
A sinistra, affilatura della lama nei pressi di Mosca. A destra, cavaliere della Werhmacht esamina una mod.1927. (Fonte web)
MODIFICHE E VARIANTI
Durante il suo servizio, la mod. 1927 subì dei cambiamenti. Uno di questi fu la variazione decorativa della cappetta, o “testa”, dell’impugnatura - creata a fusione o ad incisione -, e l’immagine ubicata nella parte posteriore della stessa. Di seguito vengono riportati i vari tipi di “testa”:
1 - Il I Tipo: La raffigurazione fu ottenuta dall’ottone per fusione, producendo motivi in rilievo. Denominata cappetta "gonfia", fu realizzata dal 1927 al 1931 (compreso).
2 - Il II Tipo: Il motivo sul dorso della cappetta fu inciso. Venne realizzato dalla fine del 1931 fino al 1940 (incluso - alcune di queste incisioni sono state ritrovate anche su shashke prodotte nel 1945-1956). Il medesimo è riscontrabile anche su talune mod.1927 prodotte con inserti in metallo bianco.
3 - Il III Tipo: L’immagine fu semplificata con un disegno in stile minimalista , poco curato, tipico per il periodo, che parte dal 1941 e termina con l'inizio del 1942.
4 - Il IV Tipo: La cappetta è liscia. Come elemento decorativo è punzonata solo una stella a cinque punte. Il periodo di produzione va dal 1942 fino alla fine del servizio attivo delle shashka, avvenuta nel 1956.
Illustrazione “teste” e marchi al tallone della lama mod. 1927. (Tavola di M.Linassi - immagine tutelata a n.d.L.)
Dal 1931 la shashka mod. 1927 acquisì una nuova impugnatura leggermente allungata, e maggiormente ricurva.
Sempre nel 1931, a causa della mancanza di metalli non ferrosi, si progettò di realizzare la componentistica in ottone con surrogati in ghisa malleabile e ferro. Inoltre furono sviluppati metodi di rivestimento affidabili contro la ruggine. Si ottennero così degli esemplari con inserti in metallo chiaro. Alcune fonti biografiche ritengono che simili shashka fossero spettanti alla polizia e all'NKVD, ma non ci sono prove documentali ufficiali che attestino la veridicità dell’ipotesi.
Dettagli del fodero con inserti in ottone e copertura in pelle. A lato, fodero con inserti in ottone e metallo brunito (batti sasso e bocchetta), ricoperto da tela catramata.
Spaccato dell’impugnatura – si può notare il doppio fermo a bullone sul codolo della lama.
Dettaglio dello sguscio al tallone – forma piatta e forma semplificata.
Marchio laterale sul dispositivo di guardia e poggia dito. (Tavola di M.Linassi - immagine tutelata a n.d.L.).
A partire dal 1941, la shashka mod. 1927 subì un’ulteriore aggiornamento. Allo scopo di ridurre i costi di produzione, la parte finale dello sguscio al tallone della lama è stata modificata da piatta (quadrata) ad arrotondata (ovale), e la sua curvatura in punta risultò addolcita. Ciò fu una conseguenza dell'uso per la sua produzione di metalli laminati.
Anche il fodero subì dei cambiamenti. All'inizio fu ricoperto di pelle, ma già col Manuale di Riparazione del 1932 si riscontra un indicazione sull’utilizzo di tela catramata.
Ulteriore particolarità, sempre a partire dal 1941 – il periodo esatto è ancora oggetto di studio -, per semplificare la produzione dei foderi, furono prodotti bocchetta e batti sasso in ferro brunito.
Dal 1946, inoltre, si riscontrano esemplari di mod.1927 con cappetta di II Tipo.
Visuale completa e dettagli della testa di III Tipo della shashka mod.1927. (Collezione Stefano Frigerio)
Visuale completa dell’arma sfoderata - Dettaglio degli inserti per la baionetta - Visuale completa con fodero. (Collezione Stefano Frigerio)
Campionario dei punzoni - Dettaglio del fermo a bullone - Marchio “ЗИK” con l’anno di fabbricazione a quattro cifre - Particolare del fodero con punzone “M” e dettaglio del rivestimento in tela catramata - Interessante punzone “Нв” sul primo inserto ferma baionetta (sostituzione d’epoca) - Punzone “M” sull’inserto poggia dito e sul tallone della lama. (Collezione Stefano Frigerio)
Dati tecnici
Lunghezza totale, in mm - 930-940
Lunghezza lama, in mm - 790-810
Larghezza massima della lama, in mm - 33
Spessore lama, in mm - 3.2
Lunghezza impugnatura, in mm - 141
Larghezza impugnatura nella parte centrale, in mm – 32
Copyright©2020 - Moira Linassi per CoEx
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