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categorie - BAIONETTE E PUGNALI

BAIONETTA GULKEVICH

Storia e Sviluppo





 


CONTESTO STORICO E ORIGINI

Le premesse, che condurranno alla creazione della prima baionetta pieghevole dell’Impero Russo, affondano le radici sul progetto, datato 16 novembre 1890, della baionetta a spiedo destinata al nuovo fucile russo da 3 linee mod. 1891 (nella letteratura europea: fucile Mosin Nagan 1891 in calibro 7,62). La baionetta fu realizzata dalla Commissione per lo sviluppo di un modello d’arma di piccolo calibro (successivamente rinominata Commissione “Комиссия”, presieduta dal Maggiore Generale - in seguito il Tenente Generale - N. I. Chagin) , in collaborazione con lo stabilimento d’armi di Sestroretsk.

La baionetta del fucile mod. 1891, dal momento della sua adozione, ricevette molti pareri contrastanti: diverse furono le critiche raccolte, soprattutto da parte degli ufficiali e delle scuole militari; ci furono in compenso ottime recensioni in merito alla robustezza, rapportata con la precedente baionetta del Berdan №2.

Ciò nonostante, fra tutte, due furono le considerazioni più condivise, non riconducibili al suo design:

1) I fucili dovevano essere tarati per il combattimento, a una distanza di 400 shagov (circa 260 metri), con baionetta inastata;

2) Come previsto da regolamento, la baionetta mod. 1891, durante le manovre o in combattimento, doveva essere sempre portata inastata.

In base a ciò, il vantaggio che ne derivò fu di avere il fucile sempre pronto per il combattimento corpo a corpo. Di contro, l’aspetto negativo constava nella necessità di dover smontare spesso la baionetta durante il trasferimento su dispositivi motorizzati (in particolare veicoli ferroviari), per la pulizia e per tutte le situazioni che prevedevano l’esigenza di ridurre al minimo l’ingombro dell’arma. Il continuo e ripetuto procedimento di smontaggio, alla lunga creò danni alla baionetta e allo stesso fucile.

La prassi della baionetta sempre inastata era prevista da vecchia data nell’esercito russo. Già a partire del 1879 fu stabilito che i ranghi inferiori dovevano essere provvisti di baionetta nel fodero solo quando posti in libera uscita. Dal 1880, fu ordinato alla truppa di indossare una baionetta sulla cintura con il suo fodero in tutti i casi in cui, sulla base di carte e regolamenti esistenti, erano previste vi fossero armi bianche. Esistevano, tuttavia, alcune eccezioni a queste disposizioni. Interessante notare che tali indicazioni resteranno in vigore anche in pieno periodo sovietico.

Caporali (Efreitor) del 12° Reggimento dell’ Imperatore Alessandro III, Granatieri di Astrakhan. Si nota, appesa alla cintura del sott’ufficiale sulla destra, la baionetta 1891 con il suo fodero. Al centro, il caporale con il kindjal-bebut mod.1907. (Fonte web)

 

I foderi erano di facile realizzazione. Consistevano in una striscia di cuoio bianco (cioè al naturale), dello spessore di 2,4 mm, ripiegato su se stesso. Solitamente venivano prodotti direttamente nelle fucine reggimentali o divisionali. Esistevano due modelli ufficiali, oltre al modello del Berdan №2, che a sua volta fu modificato e utilizzato fino ad esaurimento scorte.

Stando a quanto analizzato, si può scartare, in toto o in parte, una teoria assai comune: che nell’Esercito Imperiale Russo i foderi non fossero previsti a causa delle ristrettezze economiche del Ministero della Guerra. Semplicemente il fodero, in quel contesto regolamentare, risultava poco più di una mera parte dell’uniforme - tendenzialmente inutile. Per questo non necessitava di produzione standardizzata (tant’è vero che, anche nell’ultimo manuale degli oggetti e materiali per la fornitura alle truppe, redatto nel 1915, non è presente la sua scheda tecnica), e la medesima veniva posta in essere nelle varie unità solo in caso di necessità.

Per quanto riguarda l'uso delle baionette nei primi 900, esiste un'interessante testimonianza dell’addetto militare tedesco, Heinz von Bazedov. Da questa si evince chiaramente l’estrema fiscalità alle regole in auge nell’Esercito Imperiale Russo.

Di seguito uno stralcio della sua annotazione: «... va aggiunto che, al di fuori del servizio, i soldati sfilavano per lo più senza armi, poiché solo la fanteria delle Guardie riceveva armi da taglio in tempo di pace per l’ordine pubblico; nella fanteria solo una cintura e null’altro, la baionetta con il fodero non era prevista nell’equipaggiamento. »

Partendo da queste considerazioni, i soldati cominciarono a trovare alcuni rimedi al problema dell’ingombro della baionetta. Molte testimonianze fotografiche di guerra dimostrano che, per necessità, in determinate situazioni, questi la montavano al contrario, posizionandola solitamente con il manicotto sull’astina di pulizia del fucile.

Radio-telegrafisti di un reparto di cavalleria con baionetta 1891 appoggiata sull’astina. (Fonte web)

 

Prima fila, secondo da destra, utilizzo della baionetta per fucile 3 linee mod. 1891 montata al contrario. Reparto cosacco del Reggimento Kornilov, 1918-1919. Guerra civile. (Fonte web)

 

Un primo accenno di risoluzione al problema di dover portare la baionetta sempre montata sul fucile 1891, si ebbe nel 1909.

Un noto armaiolo del Reggimento Ulano delle Guardie di Sua Maestà, O.O. Ivukova, sviluppò un dispositivo per alloggiare la baionetta al fusto del fucile dopo averla smontata dalla canna. Il dispositivo consisteva di due “nidi” (nicchie), uno dei quali, per accogliere l'estremità della baionetta, era installato con inserti a vite. L'altro nido era una singola unità con un anello superiore e un fermo attaccato ad esso, che in posizione inclinata vincolava il collo della baionetta e gli impediva di cadere. La baionetta fu posizionata lungo il fusto, con la punta della lama rivolta verso il calcio. Il prototipo fu testato presso la Scuola di Cavalleria per Ufficiali. I test durarono più di un anno, e nel corso di questi i risultati si sono rilevati tendenzialmente positivi. Il dipartimento delle armi considerò degno di nota il dispositivo, e così fu deciso che il progetto fosse trasferito alla Fabbrica d’Armi di Sestroretsk, a cui fu ordinato di produrre 100 pezzi per test avanzati presso la Scuola di Cavalleria Ufficiali. Purtroppo dati sul suo utilizzo in battaglia al momento non sono disponibili.

 


SVILUPPO DELLA BAIONETTA PIEGHEVOLE PER IL FUCILE RUSSO 3 LN. mod 1891

La prima vera baionetta pieghevole fu sviluppata dal colonnello delle guardie N. A. Gulkevich.

Gulkevich era al servizio della Milizia di Stato (Opolchenie - Ополчение), ed era distaccato presso la Direzione Principale dell'Artiglieria (GAU - Главное Aртиллерийское Yправление). Il 1 gennaio 1905 fu promosso al grado di colonnello. La progettazione della sua baionetta, sviluppata negli anni 10 del 1900, constava in una lama a quattro sgusci, suddivisa in: una parte superiore, costituita dalla lama a spiedo con manicotto, e una parte inferiore, formata dal restante manicotto con la ghiera e il ponticello, collegati tra loro mediante una vite incernierata.

Dettaglio del manicotto della baionetta Gulkevich ripiegato. (Fonte web)

 

L'uso di questa baionetta richiedeva un certo perfezionamento del fucile, tra questi: l’accorciamento della bacchetta; il passante della cinghia sostituito da un anello realizzato appositamente; sul lato destro, la presenza di una nicchia per proteggere soldato e l’uniforme dal logoramento dovuto allo sfregamento della punta della baionetta. La nicchia era molto simile a quella inferiore installata nel fodero della Shashka da dragone mod. 1881 da truppa.

Visuale completa (destra e sinistra) della baionetta Gulkhevich;
Particolare laterale e frontale baionetta inastata;
Particolare destra e sinistra della baionetta ripiegata;
Marchi di fabbrica: Акц. Общ. Айвазъ;
Marchio dell’inventore: ПОЛК .Н.ГУЛКЕВИЧЬ. Marchi: П in un cerchio, В all’interno del triangolo.
(tavola grafica – di M. Linassi – realizzazione tutelata a n.d.L.)

 

Dispositivo montato al fucile.
Alla sinistra la baionetta Gulkevich inastata in posizione da combattimento.
A destra baionetta Gulkevich in posizione ripiegata.
(tavola grafica – di M. Linassi – realizzazione tutelata a n.d.L.)

 

 

La “Gulkevich” fu testata per più di quattro anni in diverse scuole per ufficiali e reggimenti di cavalleria. Le recensioni dei comandanti di queste unità risultarono tutte positive. Nel 1912, tali annotazioni furono persino pubblicate sotto forma di manuale, insieme ad altri documenti relativi ai dati sulle baionette.

Durante la prima guerra mondiale le baionette progettate da Gulkevich furono utilizzate in grandi quantità da reparti di cavalleria e di cosacchi. A tal proposito è doveroso un appunto: nei reparti di cavalleria cosacca non erano previste baionette; molto probabilmente erano stati equipaggiati i reparti di cosacchi appiedati, o aggregati a fanteria, brigate d’artiglieria e battaglioni PLASTUN del Kuban.

Tali armi bianche furono prodotte dalla società Aivaz di San Pietroburgo, sotto dicitura impressa sul collo della stessa: Акц. Общ. Айвазъ - акционерное общество Айваз (Ayvaz aktsionernoye obshchestvo). Sull’altro lato troviamo la firma del Colonnello Gulkevich.

Marchio della fabbrica: Акц. Общ. Айвазъ - Aкционерное Oбщество Айваз (Ayvaz aktsionernoye obshchestvo). Società per azioni Aivaz di San Pietroburgo. (Fonte web)

 

Marchio ПОЛК .Н.ГУЛКЕВИЧЬ (Polkovnik N. Gulkevich). La lettera cirillica “П” (P) cerchiata, imprime il marchio del collaudo (significa che la baionetta ha superato le prove di forza e flessione della lama). Il marchio “B” (?) nel triangolo, si riferisce al punzone dell’ispettore (potrebbe trattarsi del praporshchik Balashov; il punzone non è ben definito).
(Fonte web)

 

Nel 1914 la baionetta “Gulkevich” fu rimossa dalla produzione a causa dell’usura della vite incernierata che collegava le sue due componenti, cosa che, conseguentemente, ne causava la perdita della parte superiore. Fondamentalmente questo inconveniente non era di difficile risoluzione, ma probabilmente lo Stato Maggiore ritenne opportuno far cessare la produzione, per evitare anche le ulteriori modifiche che sarebbero  dovute essere apportate al fucile. Pertanto, la produzione di baionette presso lo stabilimento della società per azioni Aivaz fu interrotta e i lotti non distribuiti furono trasferiti all’arsenale di Tula per lo stoccaggio.

Oltre a vari progetti da lui congegnati, al colonnello Gulkevich si deve anche lo sviluppo dei primo taglia-fili per il fucile 1891.

Dispositivo taglia-fili Gulkevich installata su un fucile di fanteria 3 linee mod. 1891. Sul lato si ritrova impresso il famoso marchio dell’inventore.  (Fonte web)

 


EPILOGO

Nel 1929, il Dipartimento d'Artiglieria prese in considerazione la possibilità di riutilizzare la riserva di baionette su progetto del Colonnello Gulkevich, che si trovavano nel deposito dell’arsenale di Tula. Tuttavia, sulla base di uno studio sul tema da parte della Commissione Militare dello Stabilimento, la cosa fu ritenuta inopportuna. Nel verbale della riunione, stilato dal rappresentante dell'Accettazione Militare dello Stabilimento, si affermava che, dopo accurato esame sulle baionette, la commissione giunse al responso che per il loro riutilizzo necessitavano di correzioni e di manutenzione e, conseguentemente, di costi aggiuntivi, senza contare le necessarie modifiche da apportare ai fucili stessi. La Commissione, in conclusione, in base all’esiguo numero di 6500 pezzi stoccati, dispose di trasferire le baionette “Gulkhevich” nella categoria “B”, il cui utilizzo risultava a discrezione dell'impianto stesso.

 

DATI TECNICI

Lunghezza totale

510 mm

Lunghezza lama

425 mm

Larghezza lama

17 mm

Diametro interno del manicotto

15 mm

Lunghezza del manicotto in posizione da combattimento

82 mm

 

Copyright© 2020 - Moira Linassi per CoEx


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