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categorie - ARMI CORTE

MAKAROV PER LA DDR

9mm PM - Pistole Makarow





Alla Fine della Seconda guerra mondiale, la Germania nazista sconfitta dagli eserciti alleati fu divisa in quattro aree di occupazione: americana, francese, inglese e sovietica. Con l’inasprirsi delle tensioni tra USA e URSS iniziò il periodo della “guerra fredda” tra le due superpotenze. Questo portò alla divisione della Germania in due aree di influenza, quella Occidentale e quella Orientale. In Germania Orientale, con la creazione di fatto di uno Stato separato, si presentò il problema di come riarmare le nascenti forze armate della neonata Repubblica Democratica (DDR).

Inizialmente vennero riutilizzate armi risalenti alle guerre precedenti, per quello che riguarda quelle corte, vennero utilizzate la P08 Luger, la P38, il revolver Nagant. Per quanto riguarda le armi lunghe, furono utilizzati i Mosin-Nagant 1944, il Ppsh41 e il Stg44.

Negli anni Cinquanta, gli arsenali della Germania dell’Est iniziarono a produrre armi più moderne in loco, ovviamente di derivazione sovietica (a parte una piccola produzione di P08 molto ricercate dai collezionisti, e da una copia della PP siglata 1001) come la Karabiner S (la versione tedesca dell’SKS sovietico), l’MPi-K (la versione tedesca dell’AK) ed appunto la PM Makarov.

 

La produzione della PM iniziò come prototipo nel 1957 nella fabbrica VEB Ernst Thalmann-Werk a Suhl per poi proseguire nel 1958 con una piccola quantità che può essere considerata una pre-serie.

La produzione su larga scala arrivò soltanto nel 1959 e terminò nell’ottobre del 1965.

L’arma è la copia quasi identica (ci sono alcune piccole differenze) della sorella sovietica. Essa può presentare come la PM sovietica il cane e la sicura color melanzana per via del trattamento termico.

Il calibro è il medesimo 9x18mm Makarov, con un caricatore da 8 colpi e la vita operativa della canna era prevista per almeno 5.000 colpi.

Con la tipica precisione teutonica sono presenti diversi marchi sull’arma: il costruttore, l’ispettore, l’anno di produzione e addirittura il codice del lotto.

In alto: i due punzoni che identificano la VEB Werk di Suhl
In basso: I marchi degli ispettori all’interno di un cerchio fatto a puntini e in base agli anni e ai lotti. Possono essere: A, S, Y, Z.

 

 

Ecco la tabella dai prefissi matricolari in base agli anni:
(nell'esemplare mostrato, il prefisso M identifica l'anno di costruzione 1960)

1958     S

1959     J,K,L,N,U

1960     B,C,E,F,G,H,M,T

1961     AR,AS,AQ,AT,AU,AV,AW,AX,AY,AZ,D

1962     AO,AP,BR,BS,BT,BU,BV,BW,BX,BY,BZ

1963     BN,BO,BP,DA,DB,DE,DF,DK,DL,DP

1964     ES,ET,EV,EW,EX,EZ

1965     ER,FB,FD,FF,FH,FJ

 

Ora vediamo le differenze che caratterizzano la PM DDR dalla progenitrice sovietica:

La prima differenza immediatamente visibile è l’impugnatura, in questo caso nera, senza alcun simbolo, come la stella presente sulle versioni sovietiche, bulgare e cinesi. Inizialmente era priva del correggiolo, a causa dell’assenza dell’anello specifico nella parte finale.

A destra la tedesca, senza simboli e senza anello per il correggiolo. A sinistra la sovietica con l'emblematica stella e anello per correggiolo.

 

In seguito, forse per le lamentele della truppa, la pistola fu dotata di correggiolo facendo semplicemente un buco posteriormente alla guancetta, creandone così uno specifico con un aggancio metallico che si blocca direttamente sotto l’impugnatura (questo è il motivo per cui si possono trovare esemplari con o senza il buco in questione).

Il foro ricavato nell'impugnatura per il fissaggio del correggiolo

 

Differente è anche la vite che blocca l’impugnatura: è filettata solo nella parte finale con testina piccola per quelle prodotte dalla DDR, mentre è completamente filettata e con testina grossa per tutte le altre prodotte negli altri paesi.

 

I caricatori hanno forma diversa rispetto a quelli delle altre pistole PM. Nonostante ciò, i caricatori Makarov della DDR sono universali quindi possono essere usati nelle altre pistole PM. Come peculiarità, i caricatori DDR presentano una gobba nella lamiera invece che la classica fresata sul lato sinistro. Altra caratteristica dei caricatori DDR sono i marchi presenti solo in questa versione. Si può notare come siano marcati lateralmente con una ”g” oppure con numeri tipo “4” e “5”. Infine è presente un “2” vicino alla base, presumibilmente per numerare il caricatore di scorta, anche se questa rimane una supposizione.

A sinistra il tedesco, a destra il sovietico

 

Fedeli alla loro razionalità i militari tedeschi adottarono come kit di pulizia il pluriarma RG57, che veniva utilizzato per tutte le armi leggere tedesche.

 

Infine parliamo delle fondine. I modelli più comuni sono in cuoio nero o marrone, con porta caricatore di scorta ma prive di porta bacchetta, in quanto non era prevista. Sono marcate internamente NVA (forze armate) o Mdl (Vopo e Stasi). I modelli meno comuni sono quelli bianchi (per parate e polizia) e in tela con trama mimetica Strichtarn (a pioggia). Un altro modello esistente è la fondina ascellare per porto in borghese che la rende molto cinematografica.

 

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 4
Valore Storico 2
Valore nel Tempo 3
Valore di Mercato 2
Stato dell'Arma GRADE A

Per consultare la legenda, clicca qui

Copyright© 2020 - Davide Bernardini e CoEx

Thanks to www.makarov.com for some informations to write this article.

 

 


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