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categorie - ARMI LUNGHE

U.S. MODEL 1917

Conosciuto in Italia come P17





 

U.S. MODEL OF 1917 
“The American Enfield”

Il fucile M1917, conosciuto dai collezionisti Italiani come “P17”, fu una delle migliori armi impiegate durante la “Grande Guerra”.

La sua storia comincia nel 1914, anno in cui la Gran Bretagna adottò il progetto denominato “Pattern 1914”, un'arma creata inizialmente per sostituire i fucili “Enfield” ritenuti inferiori al progetto “Mauser”. L'esercito Inglese saggiò, infatti, la superiorità di tali armi durante la difficile guerra Anglo-Boera, in cui si trovarono contro gli ottimi Mauser Mod.95 in Cal.7x57.

Lo stato maggiore inglese decise di creare un “ibrido” con azione Mauser ma con funzionamento di tipo “Lee” (in cui l’armamento avveniva durante la chiusura dell’otturatore). Fu sviluppata, poi, un’ottima diottra regolabile, per un ingaggio rapido del bersaglio e fu studiato un nuovo calibro: il Cal. 276, per sostituire il vecchio 303br.

da Wikipedia: "Pattern 1913 in calibro .276"

 

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si decise, di abbandonare la nuova munizione per esigenze belliche e di mantenere il vecchio 303br. Il governo Britannico affidò la produzione di tale arma ad aziende private Americane, in quanto gli arsenali Inglesi erano concentrati sulla produzione dei fucili d’ordinanza “SMLE N1MKIII”.

Il P14 fu prodotto dalla “Remington Arms Company”, dalla “Eddystone Remington Armoury” (succursale della Remington) e dalla “Winchester Repeating Arms” in circa 1.200.000 esemplari. Dall’aprile del 1917 gli Inglesi cominciarono a cancellare gli ordini di queste armi, in quanto, ne avevano già ricevuti in numero sufficiente per affiancare i fucili “SMLE”. Furono lasciati, nei vari arsenali, dei surplus pronti per la consegna. Con l'anno 1917 venti di guerra investirono anche la neutrale America, che fino a quel momento, aveva giocato un ruolo di “osservatore”, facendosi volentieri carico delle numerose commesse di materiali e armamenti, nonché dei finanziamenti, a favore stati belligeranti facenti parte della “Triplice Intesa”.

Furono molteplici le cause dell’intervento militare americano nel corso della Grande Guerra. Tra di esse, l’affondamento di numerose navi civili che portavano materiale (anche bellico) e generi alimentari in Inghilterra, il caso più famoso fu l’affondamento del “Lusitania” nel 1915. Nel corso della guerra, le già storicamente strette relazioni tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna si rafforzarono molto in campo economico e militare: oramai a parti invertite, dove gli USA erano diventati la parte dominante con l’Inghilterra nel ruolo di potenza bisognosa di aiuti economici e militari per far fronte alle necessità belliche. L’opinione pubblica americana era sempre più convinta della necessità di scendere in campo a favore dell’Intesa. Il rieletto presidente Wilson non era desideroso di scendere in guerra e cercava di resistere alle sempre maggiori forze interventiste. Il tentativo della Germania di sobillare il Messico contro gli Stati Uniti, la così detta nota Zimmermann, con promesse territoriali (il Texas e la California) fu un ulteriore argomento utilizzato dagli interventisti per convincere l’amministrazione USA a prendere la decisione di entrare nel conflitto europeo. Il culmine della tensione politica con la Germania si raggiunse nel 1917 con la ripresa, da parte della Germania, dell’utilizzo indiscriminato della guerra sottomarina ai danni di tutte le navi, civili e non, dirette in Inghilterra a prescindere dal loro carico di armamenti o generi civili. Il 6 aprile gli Stati uniti decisero di intervenire militarmente nel conflitto al fianco della triplice Intesa. Ormai c’era la necessità di rivedere completamente lo stato di preparazione delle forze armate.

L’esercito U.S.A., allo scoppio della Prima Guerra mondiale, vantava un numero di uomini alquanto esiguo (solo 140.000 soldati) nelle forze armate. Esiguo era anche l'armamento. L’arma d’ordinanza era l’”U.S. Model 1903” del quale, l’esercito, disponeva, soltanto, di 843.239 pezzi prodotti dagli arsenali di “Springfield Armory” e “Rock Island Arsenal”. Numero del tutto insufficiente per sopperire alle esigenze belliche dell’esercito.

Inoltre entrambi gli arsenali Governativi, durante gli anni precedenti alla guerra, avevano quasi azzerato la produzione dei fucili “M1903”, poiché erano già sufficienti ad armare l’esiguo numero di soldati dell’esercito fino a quel momento. Avendo licenziato molta manodopera, non riuscirono più ad accelerarne la produzione, in quanto la formazione di tali operai specializzati richiedeva molto tempo e pratica.

Il governo Americano si trovò, quindi, costretto ad operare una scelta per trovare un’arma da affiancare al “M1903” che potesse essere prodotta nel minor tempo possibile ed armare il crescente esercito pronto a partire per l'Europa. Fu così che l’ "U.S. Ordnance Department” decise di contattare gli arsenali di Remington, Eddystone e Winchester, che al momento stavano ultimando le consegne dei fucili “P14” per l’Inghilterra, chiedendo di produrre la stessa arma per l’esercito U.S.A. ma nel calibro d’ordinanza 30-06.

La nuova commessa venne presa in carico dai tre arsenali, i quali si misero subito all’opera per modificare il progetto del “P14”. Fu abbastanza facile convertire le armi al nuovo calibro, grazie alla robusta azione in acciaio al nickel che richiese ben poche modifiche, tra le quali: modifica alla diottra con una diversa taratura, modifica degli alloggiamenti della lastrina per il caricamento, foratura della canna per il Cal.30, modifica alla testa dell’otturatore e modifiche varie per alloggiare nel serbatoio una cartuccia in 30-06. Vennero, inoltre, eliminati il “Volley Sight” e il dischetto in ottone presente nella pala del calcio, voluti dagli Inglesi sui loro “P14”, ma ritenuti superflui e inutilmente costosi.

Pattern 1914 (P14) e M1917 (P17) a confronto

 

Tra i vari arsenali vi furono leggere incompatibilità di pezzi dato che alcuni erano prodotti a mano e quindi non intercambiabili, ma l’Ordnance arrivò a tollerare un 95% di intercambiabilità. La nuova arma, che inizialmente doveva solo affiancare il fucile “M1903”, alla fine del 1918 equipaggiava l'80% dei soldati ed è da ritenersi l’arma principale della “A.E.F.” (American Expeditionary Force) e fu denominata “U.S. Model of 1917”. Quest’arma venne anche scherzosamente soprannominata dai fanti Americani “American Enfield” per le sue discendenze Inglesi, anche se di “Enfield” non aveva praticamente nulla.

Gli Inglesi misero in quest’arma il loro concetto di tiro rapido e mirato, creando una diottra regolabile, protetta da due poderose alette in acciaio, con mira da combattimento (battle-sight sulle 300 yard) e per tiri a lunghe distanze. Sull'otturatore è presente una manetta d'armamento con forma ad “S” che consente un movimento più veloce nel riarmo e nel tiro. Con netto stupore e un po’ di amaro in bocca durante le prove di collaudo del fucile “M1917”, l’“Ordnance Departement” si rese conto che quest’arma risultò essere superiore al progetto Americano dell’“M1903”; si riscontrarono, però, nell’esercito alcune lamentele relative all'arma dovute alla mancanza di una regolazione in deriva, sulle mire e per il peso superiore rispetto al “M1903” (4170g contro 3.900g). Il fucile "M1917" era più lungo rispetto al “M1903” (1.175 contro 1.115).
Nelle due immagini a seguire si possono notare l'M1917 e M1903 a confronto:

 

Di seguito, la bellissima diottra del M1917:

 

Furono prodotti, da agosto del 1917 fino a marzo del 1919, un totale di 2.422.529 esemplari, rispettivamente:

-“Remington”: 545.541 esemplari

-”Eddystone”: 1.181.908 esemplari

-”Winchester”:465.980 esemplari

Le tre aziende arrivarono a produrre ben 3.000 fucili “M1917” al giorno e con un costo di 26 Dollari (circa 500 dollari odierni) a fucile per il governo Americano. Per ogni azienda produttrice troviamo stampigliato sul castello il nome completo, sotto la denominazione dell’arma. Sopra la canna, in prossimità della volata, troviamo punzonata l'iniziale dell'arsenale (ad esempio “E”, “W”, “R”) seguita dalla “U.S. Ordnance Bomb”, dal mese e dall'anno di produzione. Sul fianco sinistro del castello troviamo impressa sempre una Ordnance Bomb e con essa un paio di “Teste d’Aquila” simbolo ispettivo dell’arma che troviamo anche su alcuni pezzi dell’otturatore, sulla canna e sulla sicura dell’arma.

 

La calciatura è prodotta in noce scuro Americano è finita ad olio con scanalature per la mano debole; mentre l’alimentazione è di 5 colpi, mantenendo la lastrina di caricamento concepita per l’“M1903”, anche se l’“M1917” poteva contenere fino a 6 colpi, in quanto il disegno originario del progetto prevedeva i colpi del 303br. Per questo motivo ha un fondello di tipo “rimmed” mentre il 30-06 era di tipo “rimmless” per cui occupava meno spazio nel serbatoio.

L' “M1917” inizialmente venne brunito, fatta eccezione per l’ultima produzione da parte dell’arsenale di “Eddystone”, quella di ottobre-novembre del 1918, infatti, iniziò ad essere Parkerizzata, che diventerà poi standard su queste armi nelle riarsenalizzazioni degli anni ’30.

La profonda rigatura mantenuta esattamente come quella del “P14” e la canna relativamente pesante ne prolungarono la durata rispetto a quelle degli “M1903”. Le fascette erano decentrate a destra esattamente come quelle dei fucili di concezione Inglese e il mirino era protetto da due alette zigrinate antiriflesso. Nel calciolo vi era l’oliatore in ottone cromato che conteneva il kit per la pulizia da campo. 

La baionetta è la medesima del “P14”, denominata “Pattern 1913” e ribattezzata dagli Americani “M-1917 bayonet”. Questa baionetta riprendeva il disegno di quella del fucile “SMLE N1 MKIII” denominata “Mod.1907” e per differenziarla da essa, vi furono incise due scanalature su entrambe le guancette (un'altra differenza visiva nelle baionette era nelle dimensioni della crociera, viste le differenze di aggancio in volata dei due fucili Inglesi). Sulla parte iniziale della lama si possono trovare doppie punzonature Inglesi e Americane in quanto sono vecchie commesse mai spedite, oppure quelle fatte dal nuovo con la data di produzione (la “Flaming bomb” e la “Testa d’aquila”).

Qui di seguito la baionetta per P14 e P17 a confrono:
Nelle prime due immagini troviamo la baionetta identificata per P14, con il tipico fodero della 1907 e la taschetta in tela. Sull'elsa troviamo la marcatura 1913 e la produzione Remington.
Dalla terza immagine a seguire notiamo il modello americano per M1917 (P17), il fodero ha l'attacco tipico al cinturone dell'esercito US, sull'elsa si trovano i marchi 1917 e il produttore e dalla parte opposta i chiari segni distintivi americani: il marchio US, la Eagle Head e la Flaming Bomb.

 

Con la fine della Grande Guerra finì anche il servizio attivo di quest’arma nell’esercito degli Stati Uniti. Il quale scelse di adottare come arma d’ordinanza solo l’“M1903”, ritenuto superiore per il fatto che la tacca di mira si potesse regolare anche in deriva, ma soprattutto perché gli arsenali che lo producevano erano di proprietà del governo e non di privati.

Seguì, quindi, un lungo oblio per queste armi che furono stoccate nei poli logistici come “Limited Standard-War Reserve”. Negli anni ’20 e ’30 alcuni “M1917” furono immessi sul mercato civile e vennero molto apprezzati data la loro ottima precisione, tant’è che furono “sportivizzati” da privati per il tiro e la caccia. Tanta fu la richiesta di queste armi, da parte dei civili, che la “Remington Arms Company” sul finire degli anni ’30 creò, con alcune parti surplus di magazzino di “M1917”, alcune migliaia di queste armi e le immise nel mercato civile denominandole “Remington Model.30”. Questi modelli erano armi con calci lavorati, impugnatura a pistola e scatti accuratizzati, con predisposizioni per ottiche e diottre da tiro.

Con l'Inizio della Seconda guerra mondiale e la conseguente “fame” di armi degli stati belligeranti , furono rispolverati gli “M1917” che fecero parte del progetto “lend-lease” degli Stati Uniti per armare i propri alleati: una parte di “M1917” finì in Inghilterra a fianco dei loro gemelli “Pattern 1914” anch’essi rispolverati per l’occasione, entrambi armarono la “Home Guard”. Alcuni esemplari finirono in Canada per armare le retrovie. Per questi esemplari, sia i Canadesi che gli Inglesi dipinsero la calciatura degli “M1917” in volata di rosso disegnando poi la scritta “30-06” per distinguerli dai gemelli in Cal.303; gli Inglesi punzonarono la calciatura con i “Broad Arrow” mentre i Canadesi con una “C” e all’interno il “Broad Arrow” sulla pala del calcio e a volte anche sul castello. Altri esemplari armarono le truppe brasiliane, polacche e francesi che combatterono a fianco degli Americani.

Marcature tipiche Canadesi su pala del calcio

 

Fascia rossa tipica delle armi "leand-lease" per distinguere il calibro

Alcuni fucili “M1917” fecero parte della dotazione individuale dei reparti di artiglieria e di seconda linea Americani almeno fino al 1944. Alla fine della guerra, durante gli anni ’50, molti “M1917” vennero dismessi dal Canada e finirono in Norvegia e Danimarca per armare il proprio esercito in attesa di essere poi sostituiti dai più moderni “M1 Garand”. Alcuni di questi “M1917” danesi si possono trovare con il mirino modificato denominato “a palo” invece del classico a “lamina”, sostituiti per una maggior precisione. Sulla parte inferiore della pala del calcio di questi fucili possiamo trovare la matricola dell’arma impressa.

Mirino "a palo" di riutilizzo Danese realizzato con l'iserimento di una spina elastica
 
Matricola impressa nella parte inferiore che indica il "riutilizzo Danese"

 

Il fucile “M1917” è spesso associato al famosissimo “Sergente York” che nella Prima Guerra Mondiale si distinse per le sue gesta eroiche imbracciando, senza dubbio, proprio uno di questi fucili; citando una parte del suo diario personale del “21 maggio 1918”: “...così siamo arrivati in Francia...qui abbiamo scambiato i nostri fucili (senz’altro i fucili M1903) e ci hanno dato quelli Britannici...l’ho pulito e smontato a sufficienza per impararne ogni parte e posso quasi rimontarlo ad occhi chiusi...non mi piacciono comunque i fucili Britannici, non penso che siano accurati come i nostri Americani..”. Lui stesso con un fucile “M1917” e una pistola “Colt1911” espugnò da solo 35 nidi di mitragliatrici tedesche, uccise 25 soldati e ne catturò 132, venne insignito dal congresso Americano alla più alta onorificenza Statunitense, la “Medal of Honor”. Quando gli chiesero come avesse compiuto tale gesta rispose “..li ho circondati..”.

Sergeant Alvin York

 

Il modello qui fotografato e presente nella gallery iniziale, è stato prodotto ad “EDDYSTONE” nell’ottobre del 1917, monta un calcio in noce in cui si possono notare la “C” con Broad Arrow, simbolo del suo passaggio con il “Lend-lease” nell’esercito Canadese negli anni ’40 e alcune punzonature di reparto danesi apposte durante il suo servizio in Danimarca negli anni ’50.

Può montare sia la classica cinghia “Mod.1907” in cuoio con ardiglioni in ottone regolabili, ma è altresì consona la cinghia “Kerr” in tela chiara.

Senza dubbio il fucile “M1917” è stata una delle armi più avanzate della Prima Guerra Mondiale, che nelle mani dei soldati Americani, nelle trincee sul fronte occidentale, ha avuto i suoi momenti di gloria e ha dato del filo da torcere al nemico, diventando così un’autentica “reliquia” Americana.

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 5
Valore Storico 5
Valore nel Tempo 5
Valore di Mercato 5
Stato dell'Arma 5

Per consultare la legenda, clicca qui

Copyright© 2019 - Stefano Pinoni per CoEx

 

 


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