GRUPPO FACEBOOK

PAGINA UFFICIALE

categorie - BAIONETTE E PUGNALI

BAIONETTE MOD.91 PREDA BELLICA

Le nostre lame in mano al nemico Austriaco





E' un'emozione unica potere avere tra le mani un Carcano 91 AZF (vedi scheda cliccando QUI), una baionetta sempre Mod.91 catturata con modifiche austriache, una baionetta 91 di emergenza a tubo per il Mannlicher M.95, oppure anche un semplice sturmesser con il simbolo intagliato degli arditi o con un fascio littorio.

Questi oggetti racchiudono in sé la vita e la morte, la storia di uomini e delle battaglie avvenute durante la Grande Guerra sul fronte italiano, e sono una delle  più concrete testimonianze arrivate ai giorni nostri, degli avvicendamenti bellici avvenuti sull’Isonzo e sul Carso, passando per Caporetto ed il Piave, fino ad arrivare al trionfo di Vittorio Veneto.

Niente può descrivere meglio di questi oggetti, il legame simbiotico e le similitudini, la storia, i bisogni, ma anche l’odio e le battaglie nonché le rivalità, che furono tra Austriaci e Italiani durante la Grande Guerra.

Anche loro infatti, come i soldati, passarono o nacquero da una parte o dall'altra dei due schieramenti, ferirono e fecero colpi di mano, assaltando e sparando assieme ai loro fucili. Anche loro infatti si sacrificarono come fecero gli uomini che, per nascita oppure per origine, per ideali o per bisogno, militarono o aderirono per l’una o per l’altra parte degli opposti schieramenti.

Il territorio anch’esso, come questi oggetti, fu preso e perso, ostinatamente tenuto e lasciato di nuovo, sudato e bagnato di sangue.

Non crediamo, ma forse è solo ignoranza, che la stessa sorte sia capitata in egual misura e con le stesse dinamiche, ad altri oggetti militari, ma noi sappiamo e parliamo di quelli del nostro fronte, ed è proprio una di queste baionette che vi presentiamo:

Qui mostrata è una baionetta modello 91 ordinaria prodotta a Terni nel 1915, proprio in concomitanza dell’ingesso italiano nelle ostilità, appartiene certamente ad una di quelle baionette predate in battaglia dagli Austro-Tedeschi o catturate nei magazzini abbandonati durante una  caotica ritirata Italiana, una tra tutte Caporetto.

Partiamo dal presupposto che in economia di guerra tutto faceva “brodo“, ancor di più a conflitto inoltrato, quando c’era maggiore carenza di materiali e risorse. Le M.91 ordinarie catturate, come del resto i fucili mod.91 ed altri armamenti, risultarono essere una preziosa risorsa per l’Imperial Regio Esercito Asburgico, che come ben sappiamo in quegli anni, aveva già avviato svariate produzioni di equipaggiamenti e dotazioni realizzate in economia di guerra, dette “ersatz”.

Queste baionette, se utilizzate da semplici soldati o caporali nemici, non venivamo modificate e potevano essere adoperate con il loro fucile Carcano modello 1891 annesso. Sono veramente poche le M.91 con la modifica austriaca giunte ai giorni nostri, è teoria plausibile e comunemente accettata che queste baionette venivano portate specialmente dagli ufficiali delle retrovie, che per pura motivazione estetica o per vanto, volevano portare una bella ed elegante baionetta italiana catturata al nemico.

La modifica della baionetta Carcano modello 1891 avveniva nel caso il caporalmaggiore veniva promosso a grado superiore, o sempre nella eventualità che l’arma venisse consegnata direttamente ad un sottufficiale, in entrambi i casi, come da regolamento, il Portepee doveva avere il relativo anello di fissaggio, perché lo stesso ne identificava il grado superiore nella gerarchia militare.

La modifica, a seconda dell’anello che si doveva montare, avveniva quindi forando e fresando la parte del pomo che terminava a becco. A questo foro poteva essere applicato un anello standard, uguale a quello utilizzato per le Mannlicher Mod. 88 o Mod. 95 composto da due pezzi congiunti e imperniato con ribattino o avvitato con vite. In alcuni casi invece, veniva montato un anello ersatz, cioè senza ribattino passante ma di forma ovale, quest’ultimo era di facile e semplice realizzazione anche sul campo e veniva eseguito utilizzando un tondino metallico di pochi millimetri di diametro opportunamente curvato e/o lavorato a seconda dei casi.

Oltre all’aggiunta dell’anello veniva anche modificato il ramo di guardia per potervi annodare la fascia del portepee, solitamente questo avveniva mediante allungamento e curvatura verso il basso del ramo, o solamente curvandolo senza battitura.

La modifica del ramo di guardia, poteva avvenire anche per semplice sostituzione dello stesso, ma quest’ultima soluzione doveva obbligatoriamente essere fatta mediante lo smontaggio e successivo rimontaggio di guancette e ribattini.

Talune baionette hanno anche la modifica del ramo della guardia avvenuta saldando parte del nuovo ramo, dopo che quello originale era stato tagliato o mediante la perneatura e battitura di un piccolo rivetto per il fissaggio. Tuttavia la sostituzione o modifica del ramo di guardia non veniva sempre apportata, vi sono infatti baionette con la guardia intatta rimasta come era in origine e queste baionette sono numericamente minori rispetto a quelle con modifica.

Va detto che oltre alle baionette con queste modifiche, esistono anche M.91 con lama accorciata in giusta misura quel tanto che bastava per essere accoppiate ai classici foderi mannlicher, che come ben sappiamo sono più corti di quelli italiani.

 

Quasi tutte le baionette 91 catturate e convertite, vennero modificate anche assottigliandone l’impugnatura mediante fresatura delle guancette in legno, cosa che da all’arma un aspetto decisamente più longilineo ed elegante. Oltre a questo, e sempre per pure motivazioni estetiche, varie M.1891 venivano nichelate o lucidate, il tutto a conferma della teoria del riutilizzo anche ai soli fini estetici, a conferma che tutto ciò dava certamente all’ufficiale di turno un tocco di eleganza e di estro. Sono evidenti infatti le diversità tra le M.91 italiane della Grande Guerra, con il loro bel fodero nero in cuoio e fornimenti in ottone, oppure con fodero in ferro “nervato”, accoppiate al bellissimo portepee austriaco, rispetto alle classiche baionette Austriache M.1895 o 1888; per coloro che poterono portarle questo garantiva parecchio orgoglio come testimonia la foto qui di seguito mostrata.

Foto tratta dal libro: "Le armi e gli equipaggiamenti dell'Esercito Austro-Ungarico dal 1914 al 1918 Vol.2"

 

In ultimo possiamo affermare con certezza che molte delle modifiche apportate vennero realizzate con metodi artigianali e di fortuna, riconducibili a modifiche da campo, sicuramente eseguite anche in prossimità delle prime linee, di contro in altri esemplari è riconoscibile l’utilizzo di tecniche decisamente più elaborate e rifinite, eseguite con molta probabilità lontano dal fronte e con tecnologie migliori.

Non esiste ad oggi molto materiale documentale e fotografico in merito, se da una parte abbiamo alcune immagini di alti graduati che sfoggiano le belle 91 catturate, rendendo plausibile la teoria che il porto delle stesse fosse solo un “vezzo da ufficiali”, a supporto della teoria dell’utilizzo in battaglia, ci sono le necessità belliche degli Austriaci, i ritrovamenti avvenuti sul campo negli scenari bellici e le condizioni decisamente “kombat” di altre baionette che non fanno assolutamente intendere fossero state utilizzate nel dopo guerra per finalità prettamente civili.

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 5
Valore Storico 4
Valore nel Tempo 4
Valore di Mercato 2
Stato dell'Arma N.D.

Per consultare la legenda, clicca qui

Copyright© 2018 - Samuel Polidori per CoEx


condividi: