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categorie - ARMI LUNGHE

MOSIN NAGANT M38 CARABINA

Винтовка Мосина, Vintovka Mosina





 

PREMESSA:
Come le sue controparti occidentali, l’Unione Sovietica, seguì il modello perseguito da Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, nell’interruzione della produzione dei fucili a canna molto lunga per la fanteria, favorendo armi più corte con canna di lunghezza intermedia, da 24 a 30 pollici. I russi inoltre produssero delle carabine corte basate su queste canne intermedie per le truppe, per inservienti e truppe di supporto.

Un'esaustiva serie di test e prove sul campo, che sono durate almeno 8 anni (1922-1930), furono condotte riguardo l’adozione di un moderno fucile per la fanteria basato ancora sul modello M/91 da Dragoni che non era altro che un M/1891 leggermente più corto. Il fucile da Dragoni aveva dei vantaggi rispetto al più vecchio progetto del M/1891. Il più importante di questi era che il fucile utilizzava una versione della canna più semplice e una nuova impugnatura. Rimaneva il semplice fatto che il fucile standard per l’Armata Rossa doveva essere aggiornato agli standard degli eserciti moderni.

Una versione ammodernata del fucile fu finalmente adottata il 28 aprile 1930 e fu il fucile M1891/1930. In breve, il fucile si denomina semplicemente M91/30. Questo nuovo fucile fu prodotto con una nuova tacca di mira tangente graduata in metri anziché in arshini e un mirino completamente protetto che sostituiva la precedente lama non protetta del modello per Dragoni. Inoltre il nuovo M91/30 aveva una fascetta anteriore semplificata con le relative molle e un nuovo paramano. Questi aggiornamenti inoltre semplificarono la produzione e ridussero i costi dei fucili. L’adozione del nuovo fucile M91/30 metteva l’Armata Rossa tra i più avanzati eserciti con un fucile moderno mentre gli ausiliari e gli inservienti con le loro carabine rimanevano in una situazione di arretratezza.

Esisteva già la carabina modello 1907, versione standard per le truppe di supporto dell’Armata Rossa. Questa grande diseguaglianza nell’equipaggiamento creava vari problemi in quanto la carabina modello 1907 non si basava sul modello più moderno e aggiornato del fucile e oltretutto era un modello fuori produzione da oltre 15 anni. Quando le condizioni di servizio della carabina 1907 non furono più adeguate, si decise l’adozione di una nuova carabina basata sul più moderno modello M91/30 ed a essere affiancata ad esso. 

 

LO SVILUPPO:
Dopo aver ultimato i test della versione con canna corta del modello M91/30, la versione carabina fu definitivamente decisa nel 1938.

L’arma fu sottoposta alla commissione della Difesa il 26 febbraio 1939 per l’approvazione che fu poi ottenuta. Il fucile differisce solo per la lunghezza della canna, il calcio, la lunghezza dell’impugnatura, la bacchetta per la pulizia più corta e la portata della tacca di mira. Nelle nuove carabine, la tacca di mira è calibrata per 1000 metri di tiro utile invece che 2000 come nel M91/30.

Il mirino è leggermente diverso e consiste in un manicotto pressato e trattenuto da una spina mentre nel modello M91/30 il mirino è saldato sulla base che è parte della canna. A tutti gli effetti l’M38 è un M91/30 più corto e leggermente modificato.

Non era prevista la baionetta. L’arma fu subito prodotta nello stabilimento di Izhevsk e fu consegnata alle truppe immediatamente. Nel 1938 l’arma fu disegnata e testata e l’anno successivo fu messa in produzione. Questo ha causato un po' di confusione tra i collezionisti della famiglia dei Mosin Nagant, in quanto la nomenclatura della carabina riporta M38 ma l’effettivo inizio della produzione è il 1939. La necessità bellica ha portato a produrre il Tokarev nello stesso anno, così è stato catalogato SVT38 ma l’effettivo anno di produzione è il 1939 come per la carabina.

L’iniziale produzione della carabina M38 usava un calcio e un’impugnatura leggermente diversi rispetto ai modelli successivi. L’impugnatura e il relativo anello di tenuta della canna è approssimativamente più corto di 3,5 cm rispetto alla versione prodotta dopo il 1940. Questo modello è solamente rintracciabile nelle versioni prodotte nel 1939. Questo modello è stato sostituito poco dopo l’inizio della produzione entro la prima metà del 1940 che è oggi il più diffuso. La versione entrata in produzione ha la parte dell’impugnatura posteriore fino all’anello di tenuta accresciuta da 2 cm a 5.3 cm. Il corrispondente gradino anteriore del calcio fu accresciuto di conseguenza. Gli incavi per le dita furono aggiunti per favorire la rimozione dell’anello di tenuta posteriore. Il primo lotto di produzione della carabina M38 è abbastanza raro tra i collezionisti. L’iniziale produzione del 1939 è di 34.508 pezzi.

L’anno 1940 ha visto un enorme aumento di produzione delle carabine fino ad un numero di 162.162. Le carabine furono impegnate dall’Armata Rossa durante la guerra d’inverno e la seconda guerra mondiale come arma di supporto come sottolineato prima. Addetti alle mitragliatrici, inservienti di artiglieria, squadre anti carro come pure gli ausiliari delle comunicazioni furono dotati di queste armi.

La prima entrata in servizio della carabina fu la guerra d’inverno (1939-40) contro la Finlandia. I soldati finlandesi trovavano le carabine armi maneggevoli e immediatamente, come i sovietici, le utilizzarono anche loro come arma ausiliare. Alla fine della guerra d’inverno nel 1940 le truppe finlandesi catturarono e registrarono circa 489 di queste carabine. Entro la fine della guerra mondiale, circa nel 1944, la Finlandia, riuscì a recuperare altre 1800 di queste armi. L’inventario ufficiale della Finlandia nel 1951 registrò 2291 carabine M38 nei magazzini. Il numero reale di queste carabine finlandesi è inferiore al numero indicato, in quanto questo numero tiene contro anche di carabine M44 catalogate nello stesso nominativo di semplice carabina, così l’attuale numero di carabine M38 finlandesi che hanno la marcatura di proprietà finlandese (SA) è sicuramente inferiore. La produzione di Tula delle carabine M38 iniziò nel 1940 e cessò rapidamente dopo un certo numero di pezzi campione prodotti. La carabina prodotta a Tula nel 1940 è la più rara tra le varie versioni di questa carabina Mosin Nagant.

I sovietici continuarono a produrre le carabine con una produzione limitata fino alla metà del 1941 quando, lo stesso anno, la produzione aumentò enormemente. Furono prodotte 419.605 carabine e l’anno successivo la produzione aumentò del 50%, fino a toccare la quantità di 687.426 nel 1942. Il 1943 vide la produzione più alta di carabine con un incremento di quasi il 100% rispetto all’anno precedente furono prodotte quasi un milione di carabine per l’esattezza 978.297. L’avvento della carabine M44, che disponeva di una baionetta pieghevole e che fu testata dalle truppe nel novembre 1943 sul fronte bielorusso, determinò la fine della produzione del modello M38. Nel 1944 la produzione di carabine diminuì drammaticamente a 167.000 pezzi. La versione della carabina M38 fu interrotta a favore della versione M44 con la configurazione del calcio cut-out per alloggiare la baionetta pieghevole sul lato destro. Il 1943 vide anche la modifica delle fessure per la cinghia sia posteriore che anteriore nella loro produzione. Fu decisa la sostituzione del porta cinghia metallico avvitato in favore di una semplice fessura nel calcio e una fessura rinforzata di metallo nell’impugnatura per evitare rotture (o addirittura senza parti di metallo). Da questo momento la produzione delle carabine fu quasi esclusivamente portato avanti nella versione M44 con le due carabine che erano praticamente identiche tranne che per la presenza della baionetta. Sul M38 poteva essere usata la versione del calcio M/44 senza nessuna modifica. Da notare che nella produzione della fine 1943 e inizio 1944 i sovietici iniziarono ad utilizzare i calci laminati. L’uso di questi legni può essere spiegato in varie modi. L’utilizzo dei laminati nelle armi era molto comune per i tedeschi i cui fucili risultavano essere molto resistenti alle più avverse condizioni climatiche. Inoltre era un metodo economico di utilizzare degli scarti di legno che non potevano essere utilizzati come un unico pezzo. In questo modo potevano essere prodotte più calci con la stessa quantità di legno senza abbassarne la qualità generale. Questi nuovi calci laminati iniziarono ad essere utilizzati nella carabine M38 e M44 nel 1943-1944 (seppur non in modo esclusivo). Sono stati fatti in due versioni. Una senza vernice con una finitura leggermente chiara e l’altra versione con colorazione tipicamente russa con una tonalità tenndente al rosso. Tuttavia la versione laminata non fu utilizzata solo per le carabine, anche alcuni fucili M91/30 furono prodotti con le due versioni di colorazione. Sia i fucili standard che la versione sniper può essere trovata con i legni laminati. Quasi tutti questi fucili laminati hanno il sistema posteriore per attutire il rinculo rinforzato per evitare rotture dell'impugnatura del calcio e per dare stabilità la legno laminato in questa zona molto delicata.

Il 1944 ha visto anche la produzione dell’arsenale di Tula partecipare in modo più diffuso ai combattimenti. Fino al 1944 tutta la produzione dei fucili e delle carabine di M38 che M44 era esclusivamente fatta nell’arsenale di Izhevsk. Entrambe le carabine iniziarono a mostrare le marcature identificative dell’arsenale di Tula con la freccia nella stella a cinque punte. Queste carabine sono estremamente rare e sono il risultato della molto limitata produzione dell’arsenale di Tula. Sono maggiori queste carabine modello M38 che quelle M44.

Con la produzione in rapido decremento nell’ultimo anno di servizio della carabina M38 tra il 1944 e 45, la maggiore produzione degli M38 fu eseguita con parti assemblate dalle scorte di magazzino. Con la chiusura delle ostilità nel 1945, la produzione degli M38 cessò. Non si conosce quanti pezzi furono prodotti nel 1945 da entrambi gli arsenali ma da deduzioni di pezzi fisici e numeri di serie, si può ipotizzare che furono prodotti meno di 50.000 esemplari. Non si conoscono carabine prodotte a Tula dopo il 1944. Con la produzione combinata tra Tula e Izhevsk  nel 1945, si presume una produzione totale di tre milioni di carabine. Non mi è mai osservato un significativo cambiamento nel design dell’arma nei 7 anni di produzione.

 

DOTAZIONI E EQUIPAGGIAMENTO:
L’arma fu dotata con la stessa dotazione di accessori del cugino più lungo, l’M91/30 tranne che per la baionetta. Un kit standard da campo che conteneva una serie di attrezzi per il montaggio e lo smontaggio. Un attrezzo consentiva la regolazione del percussore o la sua rimozione dal gruppo otturatore. C’erano anche una punta d’ottone, uno scovolino l’asta di pulizia della canna con l’impugnatura a "T". Completava il kit l’oliatore standard a due compartimenti per il lubrificante e il solvente.

L’arma utilizzava tre distinte cinghie. Il primo modello di cinghia era completamente di pelle che utilizzava una fibbia di ottone per la sua regolazione e successivamente furono introdotte dei rinforzi in pelle nei punti di attacco. Furono anche utilizzati degli occhielli in pelle di rinforzo nel calcio.
Fu utilizzata anche una cinghia, durante la guerra, non regolabile. La mancanza di approvvigionamento delle fibbie fu superata con una cinghia di misura fissa agganciata all’arma con semplici anelli di pelle. I colori delle cinghie andavano dal marrone chiaro al marrone medio per la pelle e verde oliva o kaki per il tessuto. Inoltre fu dato in dotazione una taschetta porta munizioni che conteneva 30 cartucce nelle relative clip. 

 

IL MODELLO MOSTRATO (fonte COEX):
La carabina M38 fotografata per questa scheda risulta essere particolarmente interessante a livello storico. Le tracce di brunitura sono grigiastre, il che certifica la sua finitura originale di produzione e che non sia stata riarsenalizzata dagli anni '50 per esigenze di stoccaggio militare durante la Guerra Fredda. Infatti durante questi interventi, negli arsenali russi, le armi venivano ribrunite con una finitura nera opaca ottima per la conservazione. Presenta un calcio invece non congruo con le parti metalliche in quanto, come spiegato precedentemente, nel 1944 (anno di fabbricazione dell'arma), il calcio doveva prevedere gli occhielli metallici di protezione nei fori per la cinghia. Il fatto che comunque questo calcio "errato" sia congruo con l'arma è la presenza delle scritte bianche apposte a pennello che riportano il numero 42 (in numeri arabi occidentali da una parte e orientali dall'altra. Questo identifica sicuramente il numero dell'arma nel magazzino o nella rastrelliera, ma il fatto importante è che ci certifica la sua adozione post bellica nei caldi teatri arabi, presumibilmente Siria o Egitto. Per tanto, dato questo utilizzo, è comprensibile che le armi usate in quegli anni fossero composte da una mescolanza di parti di altri M38.
Viene inoltre montata una cinghia di produzione russa di tipo "ersatz", non regolabile e senza parti metalliche, comprensibilmente adatta con la storia di questa arma.

 

SPECIFICHE TECNICHE:

Lunghezza Totale 1020 mm
Lunghezza Canna 510mm
Peso 3,45 kg
Sistemi di Mira

Mirino: Totalmente coperto con regolazione in deriva

Tacca di mira: a cursore regolabile fino a 1000mt 

Produzione Izhevsk e Tula con circa 2.450.000 di pezzi prodotti

 

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 2
Valore Storico 3
Valore nel Tempo 3
Valore di Mercato 2
Stato dell'Arma GRADE B

Per consultare la legenda, clicca qui

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