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categorie - ARMI LUNGHE

BERETTA AR70/90

L'Arma dell'EI - Esercito Italiano





In questo articolo verrà presentato un simbolo moderno dell’Esercito Italiano: l’Assault Rifle 70/90.

Arma che ha sostituito il vecchio fucile BM59, ed è stata compagna di varie generazioni di soldati durante la Naja e dei volontari nell’esercito. 

L’AR70/90 ha partecipato alle più importanti missioni dall’inizio degli anni ’90 in poi, tra le quali vi sono: l’operazione “Vespri Siciliani” dal 1992 al 1998 quando lo Stato inviò l’esercito in Sicilia per la lotta contro la mafia, nel 1993 in Somalia nell'operazione Ibis , nel conflitto in Afganistan nel 2001 contro i Talebani, nel conflitto in Iraq nel 2003 e nella guerra in Libano dal 2006 al 2011.

Facciamo un passo indietro fino al 1968, anno in cui cominciò la collaborazione tra la fabbrica Beretta e la Sig-Manurhin per cooperare ad un progetto unico che doveva dar vita ad un nuovo e innovativo fucile d’assalto. La fabbrica Svizzera abbandonò qualche anno dopo la partnership con la Beretta per continuare un progetto tutto suo. Fu così che la Beretta continuò da sola lo sviluppo di quest’arma che vide la luce nel 1972. La Beretta  propose in quell’anno il suo progetto all’Esercito Italiano che sottopose l’arma all’esame da parte della commissione apposita e, dopo varie prove, venne adottata con la denominazione di “AR70”. Ricordiamo inoltre che era nata l'esigenza di standardizzazione NATO (normative STANAG che è l'abbreviazione di Standardization Agreement).
Cliccando QUI è possibile consultare il manuale ufficiale Beretta dell'AR70 dalla nostra sezione "downloads"

Immagine di una prima versione di AR70

 


Foto all'epoca della progettazione da catalogo/manuale Beretta.

 

Fu destinata a reparti speciali quali il reggimento San Marco della Marina Militare, i NOCS della Polizia e dalla Aeronautica Militare per equipaggiare la VAM (Vigilanza Aeronautica Militare). Il progetto era buono ma non ottenne il risultato sperato e non venne mai impiegato al resto dell’esercito. Le tre adozioni da parte dei San Marco, VAM e NOCS si resero necessarie in quanto questi reparti non avevano in dotazione nemmeno i BM59, bensì ancora gli obsoleti MAB in 9x19mm.

Nella metà degli anni ’80 l’Esercito Italiano deliberò il bando di concorso per la sostituzione dell’ormai antiquato BM59 in calibro 7,62x51 NATO; naturalmente la Beretta partecipò e presentò nel 1985 un nuovo fucile che derivava, con alcune migliorie, dall’AR70. Gli altri partecipanti furono il progetto di Bernardelli del Galil israeliano chiamato VB-SR e la Franchi con G41 su licenza HK.
Negli anni 1988/89, il modello di Beretta, superò tutte le prove di valutazione presso lo stabilimento Militare di Armamento Leggero di Terni e nel 1990 fu adottato dalle forze armate Italiane come arma individuale standard con la denominazione di “AR70/90” in cui il “90” sta proprio a significare l’anno di adozione.
Ne sono stati assegnati a tutte le Forze Armate Italiane in 79.587 unità.
L’AR70/90 è un arma a recupero di gas di tipo convenzionale, con l’asta di recupero posta sopra la canna; presenta un gruppo di recupero con dei fori di parzializzazione dell’uscita dei gas per le condizioni ordinarie o critiche di sparo: in posizione C (chiusa - Closed) limita la fuoriuscita di gas sfruttandone completamente la capacità di riarmamento (condizioni avverse), mentre O identifica la normale posizione di utilizzo (Open ovvero aperto).
Dispone inoltre di una leva per il lancio della granata che, a chiusura completa, impedisce l’uscita dei gas. Infatti alzando quest'ultima i gas di sparo non fuoriescono dalla valvola in modo da poter usufriure della massima spinta di energia per il lancio dell'artifizio.

Il selettore di tiro è posto nella parte sinistra dell’arma ed è a quattro posizioni a movimento circolare:

- COLPO SINGOLO (1 su selettore)

- RAFFICA CONTROLLATA A 3 COLPI (3 su selettore)

- RAFFICA CONTINUA (R su selettore)

- SICURA/SAFE (S su selettore)


Selettore AR70/90 a quattro posizioni

 

L’AR70/90 è dotato di hold-open sulla parte sinistra del castello e di sgancio caricatore e sicura ambidestra con S in bianco nella leva selettrice (nella versione AR70 la sicura era posta nella parte destra dell’arma e lo sgancio era posto dietro il caricatore ed era molto simile a quello del BM59).


Vista lato sinsitro in cui si vedono chiaramente: il selettore, l'hold open di chiara derivazione Armalite/Colt, e lo sgancio caricatore

 

Per quanto riguarda la diottra è situata tra due alette di protezione è tarata per i 250 o i 400 mt come da standard NATO. Sopra il castello vi è un maniglione di trasporto amovibile, che presenta degli agganci di tipo Stanag (ma che non lo sono) per consentire un equipaggiamento dei vari accessori come: Intensificatori di luce e ottiche 4x. Riguardo il manigliore, di chiara derivazione M16A3, la Beretta ha aggiunto, differentemente dagli americani, una tacca di mira utilissima per l'ingaggio rapido nelle corte distanze. Altri Equipaggiamenti dell’AR70/90 comprendono: il lancia granate Americano M203 per granate da 40x46 che  con un apposito reciver progettato dal PMAL (Polo Mantenimento delle Armi Leggere) di Terni, ne consente la installazione sotto il poggia-mano dell’AR70/90; venne impiegato durante le operazioni in Somalia e utilizzato dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza come lancia fumogeni antisommossa. Da citare il fatto che con l’adozione di tale sistema per il lancio della granata, il tromboncino lanciagranate e la leva sulla valvola dei gas per consentire l’uso delle granate tipo bullet-trap come l'immagine sotto riporatata. Altro sistema del lancio della granata che sostituisce parzialmente la versione M203, è la nuova versione GLX-160 sviluppata per il Beretta ARX-160 che con alcune modifiche viene accoppiato anche all’AR70/90. Dispone inoltre del grilletto invernale per utilizzo di guanti pesanti, in quanto il ponticello inferiore si può aprire verso il basso semplicemnte con la punta del proiettile, consentendo il passaggio dei guanti invernali.

Esempi di bombe tipo "bullet-trap"

 

AR70/90 con sistema lancio granata GLX-160

 


La tacca di mira tipo "flip" a doppia regolazione predefinita

 


Maniglione amovibile con tacca di mira per il ingaggio rapido e la pronunciata manetta di armamento
 

Leva per apertura valvola presa di gas necessaria per il lancio di granate mediante il tromboncino. Il concetto è il medesimo del BM59. Il tromboncino è originale ma ridotto di 1mm per la demilitarizzazione.

 

Naturalmente l’AR70/90 come il suo predecessore, il BM59 e su richiesta dell’esercito, venne fornito oltre che con il calcio fisso versione per la Fanteria, anche in altre due conformazioni: 

SC 70/90 (Special Carabine) versione con calcio abbattibile, in dotazione principalmente alle truppe Alpine.

SCP 70/90 (Special Carabine Paratroppers) versione per truppe aviotrasportate o meccanizzate sempre con calcio abbattibile e tromboncino più corto rispetto alle due versioni precedenti per consentire l’inserimento nella guaina impiegata nei lanci con paracadute. Per questo modello era previsto anche un tromboncino standard con innesto tipo baionetta (molto simile a quello già sperimentato sul BM59PC) per il lancio di bombe.

Riguardo la "C" dell'acronimo del modello, alcuni sostengono possa essere "Corps" e non "Carbine". Riteniamo che per logica, essendo l'alternativa a "Rifle" di AR, Carbine sia più corretto.

Esisteva anche un modello AS 70/90 (arma di squadra), concepita come arma da supporto (fucile mitragliatore) era destinato a sostenere un fuoco più prolungato. La canna è lunga aveva un profilo più pesante e tromboncino di differente disegno, il copricanna è in lamiera con feritoie di ventilazione; diverso, più strutturato e regolabile il bipiede, così come anche più “sostanziosa” è la pala del calcio, con supporto per la mano debole e spallaccio pieghevole. La diottra a “L” è sostituita da un alzo regolabile e ripiegabile. La differenza più sostanziale rispetto agli altri modelli, è il funzionamento a otturatore aperto, per favorire il raffreddamento nelle pause di tiro ed evitare l’autoaccensione della cartuccia a causa delle temperature sviluppate con il fuoco continuo.


Modello AS 70/90

 

La composizione del calcio nella versione dell’AR70/90 per fanteria è in nylon rinforzato con fibra di vetro resistente agli urti e dispone di un calciolo in gomma antirinculo, mentre nella versione SC e SCP il calcio è in una lega leggera di alluminio in modo da rendere più leggera l’arma e consentirne l’abbattimento sul lato destro. L’impugnatura è sempre in polimero ed è presente uno scompartimento dove risiede il kit di pulizia, Mentre il poggia-mano è realizzato in termo-plastica con fori di aerazione per alleggerire l’arma e non surriscaldarla. Sotto il poggia-mano, monta un bipiede amovibile in lega leggera.


Il bipiede riposto lungo l'appoggiamano

 

Riguardo le munizioni, con i nuovi standard della NATO, venne adottato il calibro 5,56x45mm con tipologia di palla SS190 da 62 grani (punta in acciaio e nucleo posteriore in piombo) che sostituì la precendente M193 da 55 grani e venne vincolato l’utilizzo di un particolare caricatore che era lo stesso per tutte la altre armi in dotazione ai paesi aderenti all’alleanza Atlantica, ovvero lo STANAG 4179; da progetto L’AR70/90 poteva accogliere ogni caricatore a norma, ma i caricatori dell’AR di prima produzione faticano ad essere inseriti in altre armi della NATO. Caratteristica da sottolineare è il materiale dei caricatori prodotti dalla Beretta per l'AR70/90; questi anziché in lega leggera sono costruiti in solido e resistente acciaio.

L’AR70/90 è stato commercializzato dalla Beretta e adottato anche da altri paesi quali: Egitto (versione SCP), Burkina-Faso, Malesia, Messico, Malta, Marocco, Nigeria, Paraguay e Zimbabwe. (vedi galleria alla fine di questo articolo).

 

ACCESSORI ED EQUIPAGGIAMENTI:

Come iniziale fornitura l'arma era equipaggiata da un particolare attacco di fissaggio ottica in sostituzione al maniglione. Questo equipaggiamento non ebbe ovviamente successo in quanto fuori dalle quote STANAG e ormai vetusto rispetto a quanto il mercato militare poteva già offrire.

Successivamente, per l’AR70/90 furono predisposti attacchi con slitta Picatinny, in sostituzione alla precedente versione, che permettevano l’equipaggiamento di ottiche speciali, laser, punti rossi; queste varianti furono utilizzate anche da reparti speciali quali il Col Moschin e il Reggimento San Marco. Seppur molti reparti avessero libertà di personalizzazione delle armi, ricordiamo gli equipaggiamenti standard su slitta tipo il visore notturno Orion della Zeiss o il sistema di puntamento red-dot Aimpoint.

Slitta ufficiale Picatinny con dot Aimpoint
 

AR 70/90 equipaggiato con slitta e Aimpoint CompM2

 


Particolare della slitta che ne attesta la produzione presso il Polo Mantenimento Armi Leggere di Terni

 


Visore notturno Zeiss


La Baionetta dell’AR70/90 deriva da quella del BM59 denominata M4, derivata dalla americana per M1 Carbine, ma con guancette in plastica nero zigrinato ed ha lo stesso tipo di inastamento sulla volata.


La baionetta inastata sul tromboncino

 

La cinghia e in tessuto resistente ed a sgancio rapido derivante da quella dell’AR70 di tipologia "a due punti".

 

 

Di seguito in aggiunta il dispositivo per il tiro a salve (rafforzatore di rinculo), necessario per poter riarmare l'otturatore.

 

 

CONCLUSIONI:

L’AR70/90 ha avuto un servizio attivo di oltre 20 anni e tutt’oggi fa parte della dotazione dell’esercito Italiano, anche se dal 2010 è cominciata una lenta e graduale sostituzione con il nuovo e più moderno fucile ARX-160 che fa parte del progetto dell’esercito “Soldato Futuro”.

L’AR70/90 è un arma che non può mancare in collezione, soprattutto per chi ama le armi d’ordinanza Italiane e vuole completarne la storia. Un arma “nostalgica” per chi svolse il servizio di leva in quegli anni, simbolo della lotta al “Terrorismo” e infine un Exordinanza, che Exordinanza ancora non è, almeno non del tutto.

 

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 2
Valore Storico 3
Valore nel Tempo 3
Valore di Mercato 4
Stato dell'Arma GRADE A

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Copyright© 2017 - Stefano Pinoni, CoEx, Daniele Belussi

 

Galleria fotografica:

 

 


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