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categorie - ARMI LUNGHE

MAUSER ISRAELIANO

La prima arma della Tzahal





IL CONTESTO STORICO
Con la proclamazione della propria indipendenza nel maggio del 1948, lo stato di Israele si trovò a fronteggiare l'invasione di cinque eserciti arabi: quelli di Egitto, Libano, Giordania, Siria e Iraq che a nome dell'intero mondo mussulmano avevano deciso di distruggere sul nascere il neo proclamato stato. La situazione militare per Israele fu subito critica in quanto i paesi occidentali (USA, Gran Bretagna e Francia) avevano deciso di attuare un embargo totale sulle fornitura di armi ai contendenti. Ma mentre gli eserciti arabi potevano godere di un esercito regolare con ampie scorte di armi leggere (soprattutto la Giordania che ottenne pieno accesso ai depositi di armi lasciate dall'esercito inglese che abbandonava la Palestina mandataria), il neo costituito esercito israeliano (l'IDF) si trovò in piena emergenza per numero di armi e munizionamento. Nel primo mese di combattimenti, Israele poté contare solo su sporadiche forniture d'armi che Shimon Peres (futuro premier e presidente di Israele) e Golda Meir (che divenne primo ministro poco prima della guerra di Yom Kippur) riuscirono a comprare con spericolate triangolazioni e con l'aiuto di volontari accorsi da vari paesi del mondo. La svolta decisiva per Israele – e per la sua salvezza - fu l'arrivo, durante la prima e traballante tregua proclamata dall'ONU nel giugno del 1948, di una ingente fornitura di fucili Mauser da parte della Cecoslovacchia (oltre 30.000 pezzi) e relative munizioni. Le armi arrivate dalla Cecoslovacchia permisero all'IDF di contrattaccare, alla ripresa dei combattimenti in luglio, e di consolidare le linee di difesa che permisero la sopravvivenza dello stato degli ebrei. Due annotazioni sono importanti su questa decisiva fornitura di fucili Mauser: la prima è la presenza dei Waffenamt della Wehrmacht (l'esercito nazista di Hitler) che aveva contribuito allo sterminio di sei milioni di ebrei in Europa e che ora risultava decisiva alla nascita dello stato degli ebrei. La seconda è di carattere politico: chi accorse in aiuto di Israele, nelle prime e decisive fasi per la sua sopravvivenza, fu l'Unione Sovietica e non come, ancora oggi, crede la maggioranza della gente, gli Stati Uniti o l'Europa occidentale. Fu Stalin che diede appoggio a Israele dando semaforo verde alla fornitura di armi cecoslovacche.

Queste “nuove” armi israeliane, erano dei Mauser K98k di produzione Ceca e non solo come vedremo. Oltre alle ragioni politiche che motivano il perché di tanti aspetti, c'è anche da precisare che la Cecoslovacchia voleva disfarsi proprio di queste armi in quanto erano ritenute ormai obsolete, guarda caso proprio in quegli anni la CZ stava progettando l'arma che sarà il Vz-52 (vedi scheda CLICCA QUI).

I mauser israeliani possono essere di ben tre tipi e di due calibri diversi.

MODELLO TEDESCO o OCCUPAZIONE TEDESCA DI PRIMA FORNITURA:
Questi Mauser erano tutti K98k ex Terzo Reich. Ricordiamo infatti che la Cecoslovacchia durante la produzione di questi Mauser era sotto occupazione nazista e i fucili riportavano tutti i waffenamt di accettazione, nonché svariate aquilette raffiguranti la croce uncinata e i codici di produzione tedeschi DOT (Waffen Werke a Brno) e DOU (Waffen Werke a Bystrica nella odierna Slovacchia). Nel 1948, le armi arrivavano via aerea in ex basi inglesi della RAF quotidianamente, venivano sgrassate dalle condizioni di stoccaggio direttamente in aeroporto e consegnate immediatamente alla nuova forza di difesa israeliana, la Tzahal, che con una sola formazione di cinque ore venivano poi direttamente inviati in battaglia. La versione consegnata nella prima fornitura era generalmente il modello invernale con ponticello del grilletto largo per far spazio ai guanti, in calibro 7,92x57. La stra grande maggioranza erano quindi Mauser prodotti sul territorio cecoslovacco marchiati appunto DOT e DOU con anni che variano dal 43 al 45. Questi fucili probabilmente erano unità mai consegnate oppure in arsenale per riparazione. Infatti è curioso notare che il modello presentato in questa scheda è marcato invece S147 (JP Sauer & Sohn a Suhl) prodotto nel 1936 in pieno territorio tedesco nei primissimi anni di fabbricazione del K98k. Potremmo pensare che questo esemplare si trovava negli arsenali cecoslovacchi per riparazioni successivamente a qualche utilizzo bellico, dato che Suhl si trova a quasi 500km dal primo arsenale della Cecoslovacchia. Notando i marchi, si intravedono chiaramente il punzone militare di accettazione militare israeliano lo Tsadi, la stella di David, ma anche ancora visibili la aquile di Weimar sulla culatta e svariati waffenamt su altre parti. Infatti la stragrande maggioranza dei fucili israeliani non hanno la simbologia nazista cancellata. Risulta quindi grottesco pensare che tra le prime armi del neo nato esercito israeliano riportino ancora dei simboli che hanno segnato pesantemente la storia degli Ebrei. Si potrebbe pensare che la cosa sia stata voluta propriamente per non dimenticare. Questo fucile ha il classico calcio di produzione israeliana con calcio in faggio e finitura fosfatata fatta successivamente alla modifica del calibro di cui parleremo in seguito e i marchi su culatta e calcio che indicano chiaramente 7,62 (= calibro NATO 7,62x51mm).

 

MODELLO CECOSLOVACCO PRIMA FORNITURA
Tra molte armi della prima fornitura, oltre ai fucili dell'esercito tedesco prodotti durante l'occupazione, c'erano anche qualche k98k prodotti subito dopo la liberazione della Cecoslovacchia per armare il proprio esercito. Tali fucili erano esattamente dei k98 costruiti con macchinari tedeschi e finiture tipiche di fine guerra, quindi molto grossolane e riportavano il crest del leone rampante araldico della Cecoslovacchia. Il fatto di cedere già nel 1948 armi appena costruite per sé, rafforza ancora di più l'idea che gli arsenali boemi avevano in cantiere altri progetti. L'esemplare proposto, oltre ad avere i marchi di accettazione militare israeliana, è ancora nell'originale calibro 7,92x57JS. Ad oggi inspiegabile come possa essere sopravvissuto dato che si è a conoscenza che tutti i Mauser fossero ricamerati con la nuova munizione NATO. Anche in questo caso ha calciatura fatta in israele. Passando più volte in arsenale si possono notare l'otturatore e i vari componenti metallici di colore grigio/verde caratteristico della fosfatazione, mentre canna e culatta hanno la colorazione originale nero/grigio.

 

MODELLO BELGA SECONDA FORNITURA
Israele aveva costantemente la necessita di recuperare approvvigionamenti bellici dato che in quegli anni era continuamente sotto il tiro degli Stati arabi confinanti. Per sopperire a questa necessità, nel corso del 1949, gli israeliani comprarono linee di produzione per costruire in loco le armi, ma a parte qualche centinaia di pezzi, preferirono acquistare l'armamento da terzi. Queste linee saranno poi utilizzate per la costruzione di canne per il cambio di calibro. Quindi, nei primi anni degli anni '50, ordinarono dalla FN belga diverse migliaia di fucili. Queste armi erano identiche al Mauser k98 tedesco e, comprensibilmente, alla loro volontà di riconoscimento ufficiale, venne inciso il crest della Tzahal (o IDF, Forze di Difesa Israeliane) sulla camera di cartuccia costituito dalla stella di David, il ramo di ulivo e il gladio romano (con ovvio significato araldico). Il neo nato rapporto con l'azienda belga, gettò le basi per la futura fornitura della seconda ufficiale arma della IDF, ovvero il FN FAL. Anche questo esemplare è stato ricamerato con la munizione NATO come si nota chiaramente dalle marcature.

 

LA CONVERSIONE in 7,62x51 NATO
Perché uno Stato che ancora oggi non fa parte della Nato ed all'inizio della sua storia è stato aiutato dall'URSS e contrastato dalle potenze occidentali dovrebbe ricamerare le armi nel calibro 7,62 NATO?

La spiegazione è semplice: negli anni 50 il mondo era diviso in due blocchi e Israele per affinità culturali, politiche, economiche ecc aveva scelto di stare dalla parte delle democrazie occidentali. Di conseguenza, l'approvvigionamento militare seguì questa strada. E’ necessario ricordarsi che i primi e decisivi armamenti arrivarono grazie all'URSS, ma la situazione cambiò radicalmente a partire dal 1955, quando l'Unione Sovietica decise di appoggiare l'Egitto di Nasser in funzione anti-inglese. Le prime grandi forniture di armi ad Israele arrivarono nel 1956 e furono francesi, inglesi e belghe. Ecco il perché delle munizioni NATO. I primi consistenti armamenti americani iniziarono ad arrivare in Israele alla fine degli anni sessanta. Il fatto che Israele non sia mai entrata nella Nato è una cosa complessa e non spiegabile in poche righe: diciamo che negli anni '50 l'amministrazione Eisenhower era decisamente anti-israeliana, poi fu la volta della Francia di De Gaulle dopo il disastro dell'Algeria. Per cui fino ai nostri giorni qualcuno si è sempre opposto... Ma Israele non ha mai insistito più di tanto perché ha capito che chi fa da se fa per tre... e la NATO non avrebbe mosso un dito in caso di attacco arabo. E l’odierno “caso Ucraino” lo dimostra ampiamente...

Per quanto detto poc’anzi si capisce che la trasformazione del calibro iniziò nel 1956 e con gli impianti acquistati nel 1949 vennero costruite le nuove canne e sostituite. Anziché la brunitura, gli israeliani preferirono la fosfatazione in quanto era nettamente più conservativa per il clima del luogo, quindi non solo le canne ma tutte le armi ricamerate venivano completamente ritrattate ottenendo il classico colore verde/grigio opaco. La nuova canna ha una rigatura destrosa a quattro principi. Veniva quindi, per evitare errori dato che la lavorazione si è protratta per alcuni anni, apposto sia sul calcio e sulla camera di cartuccia un incisione molto profonda e visibile del nuovo calibro 7,62. Nel modello Cecoslovacco si nota invece ancora la finitura originale tipica dei Mauser tedeschi.

I Mauser Israeliani oltre ad avere un grande valore storico e un grande fascino, hanno avuto anche una lunga vita operativa. Seppur soppiantati in prima linea dopo circa 10 anni dal FAL, fino agli anni sessanta rimasero l'arma delle seconde linee, per addestramento e per tiro sniper. Ne vennero costruiti anche modelli trainer in cal.22LR molto ambiti dai collezionisti.

VERSIONE TRAINER
Lo Stato di Israele commissionò alla FN nei primi anni'50 anche una versione da addestramento per il proprio neo nato esercito. E' possibile consultare la scheda CLICCANDO QUI.

LA CINGHIA:
è identica alla cinghia tedesca del k98k, ma vennero prodotte in loco senza utilizzare componenti provenienti da altri stati. Il cursore fibbia è costruito in ottone e solitamente veniva verniciato di nero, presenta quasi sempre il marchio di accettazione della Tzahal. Il fermo cinghia (chiamato dai collezionisti anche keeper o "ranocchia" derivato da sling-frog in inglese) deriva anch'esso dal modello tedesco ma non è interamente ricoperto dalla pelle e sul passante della cinghia è sempre impresso un codice prodotto. Tale codice è possibile trovarlo anche all'interno della cinghia stessa.


 

LA BAIONETTA:
Se stiamo parlando di K98, la baionetta del mauser israeliano è proprio una baionetta S84/98 tedesca. Insieme alla fornitura di fucili, Israele acquistò anche una quantità non sufficiente di baionette ex esercito tedesco.
A queste baionette, denominate Mk.IA, veniva semplicemente modificata l'elsa, sostituendola con un una di nuova produzione, con anello di ritegno per la volata e veniva apposto il marchio Tsadi di accettazione militare e la stella di David sia sulla baionetta che sul fodero. Come per i fucili, sono ancora presenti i waffenamt tedeschi. Questo modello è il primo in alto nella foto a seguire.
Nel 1949, vista l'esigua fornitura cecoslovacca, Israele iniziò la produzione autoctona. Questo modello è denominato sempre Mk.IA dall'IDF, ma è identificato dai collezionisti per distinguerla dalla precedente come M49 per via della scritta in ebraico sulla lama e sul fodero
"Baionetta/Fodero Mk.IA Costruttore 101. 1949". Rispetto al modello tedesco, di cui rispecchia forma e dimensione, il livello costruttivo è decisamente scadente e frettoloso, le finiture sono estremamente grossolane. Questo modello è quello presentato in basso nella foto a seguire.
Ne esiste una terza versione, mostrata al centro dell'immagine sottostante, chiamata Vz24. Questa baionetta è il modello Cecoslovacco dell'omonimo fucile. Anche in questo caso viene apposto l'anello e i marchi di accettazione militare israeliani.
Riguardo alle taschette per i foderi, non vi era un'ufficialità di utilizzo, venivano usati vecchi foderi tedeschi, cecoslovacchi, inglesi modello P37 o adattati.
Tutte le baionette israeliane sono abbastanza rare nel mercato e abbastanza ricercate dai collezionisti.

 

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA: 

Reperibilità 3
Valore Storico 5
Valore nel Tempo 3
Valore di Mercato 3
Stato dell'Arma

GRADE B modello tedesco
GRADE B modello cecoslovacco
GRADE C modello belga

Per consultare la legenda, clicca qui

Copyright© 2017 - CoEx, Daniele Belussi e David Elber


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